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Case Study

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I vantaggi del CMMS

nel Food & Beverage

Case study

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Oltre la manutenzione

Perché questo case study è interessante?

Il settore Food&Beverage è un ambiente particolare, perché sottoposto a stringenti normative

alimentari.

Può un CMMS unire i puntini tra manutenzione, produzione, controllo dei costi e

compliance normativa?

In questo case study vediamo insieme come Aromata Group ha affrontato il problema con

successo.

Introduzione

Molto spesso la manutenzione viene percepita in azienda come un mondo sommerso, di cui

si conosce ben poco. Eppure il suo ruolo ha un impatto immediato sul budget, sull’efficienza,

l’affidabilità degli impianti e sulla sicurezza. Oltre che, ovviamente, sulla produzione.

Un CMMS può fare luce su tutti questi aspetti, aiutando il plant manager a gestire meglio le

proprie risorse, scovare i colli di bottiglia, rendere misurabili i risultati e abbattere i silos che

dividono la manutenzione dagli altri reparti, migliorando l’efficienza e la rapidità di azione

lungo i vari touchpoint.

L’azienda

AromataGroup è un gruppo di aziende dedicate alla produzione e distribuzione di aromi,

coloranti e ingredienti per l’industria alimentare e delle bevande, per la cosmesi e per il

settore farmaceutico.

La produzione è attualmente dislocata negli stabilimenti di Bresso, Concorezzo e

Gessate, ospitata all’interno di strutture moderne volte alla sostenibilità, realizzate grazie

ad un continuo investimento di risorse.

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Un approccio olistico

alla manutenzione

Negli ultimi anni il gruppo Aromata si è trovato ad affrontare un contesto di forte

crescita interna che ha portato l’azienda a passare da una superficie produttiva di

1500 mq a 25mila.

Un tale contesto ha reso necessario rivedere i propri processi a attrezzarsi adeguatamente

per far fronte a nuove sfide.

Il CMMS assume così un ruolo che non è più soltanto quello di rispondere ad esigenze che

sono peculiari della manutenzione degli impianti, ma va ben oltre, abbracciando tutte

le altre funzioni aziendali che - in diversa misura - condividono dei touchpoint con la

manutenzione.

“Man mano che l’azienda cresceva, lo sviluppo era

talmente veloce che dovevamo farci aiutare da un sistema

che ci supportasse nella gestione del guasto, nello

scoprire tutte quelle problematiche e quelle difficoltà che

prima restavano nascoste all’interno delle nostre quattro

mura, all’interno del nostro perimetro di attività.”

Antonio Di Giorgio, Plant Engineering Manager @ Aromata Group

“Serviva un sistema in grado di rispondere sia alle

necessità del nostro settore, il Food & Beverage, soggetto

a normative particolari, che a quelle di efficientamento

degli impianti e di tutti i processi che ruotano intorno alla

produzione, e non solo.”

Lorenzo Bertini, Plant Master Planning @ Aromata Group

Produzione

Operations & Supply Chain

Controllo di Gestione

Controllo Qualità

Facility Management

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Selezionare obiettivi misurabili

Ogni progetto di implementazione di un CMMS parte necessariamente dalla selezione degli obiettivi.

Obiettivi che devono essere commisurati al livello di maturità aziendale e soprattutto misurabili.

Nel caso oggetto di questo studio, gli obiettivi stabiliti prevedono 4 aree principali di intervento, ciascuna delle quali

corredata da metriche e KPI specifici.

Area di intervento Come si misura Obiettivi

Service Management Metriche e KPI che servono a monitorare i

tempi in relazione al servizio

Monitorare i flussi e i processi di

manutenzione di impianti e facility

Asset Management Metriche e KPI che hanno come obiettivo il

monitoraggio dei valori propri dell’ingegneria

di manutenzione

Analizzare i guasti e le performance degli

impianti di produzione

Cost Control Metriche e KPI che hanno come obiettivo la

definizione e l’imputazione dei costi associati

agli asset e ai processi

Fare luce sui costi associati alla

manutenzione e ai fornitori

Compliance Management Metriche e KPI che misurano lo stato di

compliance normativa

Gestire i permessi di lavoro e i rischi legati

alla sicurezza alimentare, ambientale e dei

lavoratori

$

Service Management

Asset Management

Cost Control

Compliance Management

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1. Service Management

La gestione del Service riguarda l’impostazione e il monitoraggio del flusso di lavoro a

partire dalla segnalazione di un problema, di un guasto o la richiesta di un’attività, fino

alla sua risoluzione ed eventuale rendincontazione finale.

A seconda della complessità dei processi, il workflow può essere più o meno strutturato,

arrivando a coinvolgere diversi reparti aziendali e fornitori esterni.

Monitorare lo stato di

avanzamento dei singoli ticket

Monitorare i tempi di

lavorazione delle singole fasi

Conoscere e differenziare le

problematiche riscontrate

Analizzare i processi per scovare

colli di bottiglia e inefficienze

Velocizzare lo scambio di

informazioni tra reparti

Una corretta gestione del flusso di lavoro consente di monitorare i tempi necessari al

completamento di ciascuna fase e di imputarne i costi.

Le segnalazioni vengono raccolte tramite Wizard, il portale di richiesta rapida, la cui

configurazione consente da un lato di assistere l’utente nella segnalazione guidandolo fino

all’apertura del ticket, dall’altra di differenziare in modo evidente le varie problematiche

riscontrate, elemento che sarà molto utile per l’analisi delle performance.

Cosa permette di fare?

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La configurazione del Wizard

Il portale è stato configurato in modo da rispondere ad esigenze diverse a seconda della

natura del problema, di quali sono i beni coinvolti o del ruolo di chi accede al sistema

per aprire la richiesta.

Una procedura guidata consente all’utente di definire la problematica in pochi possaggi,

assistendolo step by step fino all’apertura del ticket.

Di seguito i principali vantaggi del Wizard. Nei prossimi paragrafi vediamo invece nel

dettaglio quali sono gli step inseriti da Aromata nella configurazione del portale.

Eliminare errori e omissioni durante la compilazione del ticket

Velocizzare la comunicazione e il passaggio di informazioni

Tracciare le richieste

Definire la natura del problema

Allegare foto e documenti

Eliminare carta e penna

Principali benefici:

“Ogni problematica viene inserita in autonomia dagli

operatori all’interno del portale. Siamo passati da un

qualcosa di cartaceo che era ingestibile, a qualcosa di

veramente semplice e veramente utile.”

Antonio Tirini, Responsabile di Produzione @ Aromata Group

Stabilimento di Concorezzo

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Step 1 - Definizione del problema

Il primo step nella procedura di apertura di un ticket con Wizard, serve a definire la

natura del problema.

A

B

C

Manutenzione Correttiva

Azioni di miglioramento

Nuovo progetto

Le azioni di manutenzione correttiva, o a guasto, riguardano tutti quelle

problematiche che possono insorgere su un impianto o all’interno di una struttura già

mappata in anagrafica.

Sono previste due tipologie di interventi correttivi:

• Richiesta di manutenzione: nel caso in cui il problema si sia verificato su di

un asset esistente e mappato in anagrafica per cui è necessario un intervento

manutentivo.

• Guasti generati da un errore di manovra: nel caso in cui la richiesta nasca da un

errore accidentale o una manovra non andata a buon fine.

Laddove i responsabili di reparto o la direzione intendano migliorare le prestazioni di

un asset già esistente.

Quando in un ambiente già mappato, che può essere la produzione, gli uffici, i

laboratori, etc. intenda aggiungere un nuovo asset necessario per svolgere una

nuova attività.

Nell’immagine sopra: il primo livello della procedura guidata di

richiesta rapida.

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Step 2 - Ubicazione del problema

Step 3 - Identificazione della macro-area

Il secondo step nella procedura guidata richiede all’utente di selezionare lo stabilimento di

riferimento tra quello di Concorezzo, Gessate o Bresso.

Il terzo step della procedura guidata richiede all’utente di identificare la macro-area a cui si

riferisce il problema tra produzione, utilities, facility, IT e gestione normativa.

Nell’immagine sopra: il secondo livello della procedura guidata di

richiesta rapida.

Nell’immagine sopra: il terzo livello della procedura guidata di

richiesta rapida.

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Step 4 - Selezione dell’asset

Step 5 e 6 - Perimetro componente

Il quarto step nella procedura di apertura richiede all’utente di selezionare l’asset

specifico a cui la richiesta si riferisce.

A seconda del percorso intrapreso dall’utente negli step precedenti, il sistema restituisce gli

asset associati allo stabilimento e alla macro-area selezionata.

Il quinto e il sesto step consentono all’utente, se ne ha le competenze necessarie, di

identificare il componente su cui è stato rilevato il guasto.

Questo permette di ottenere informazioni rilevanti per l’analisi dei guasti e delle cause

radice fin dalla fase di emissione della richiesta. Informazioni che saranno dunque inserite

all’interno dell’ordine di lavoro e successivamente analizzabili attraverso report specifici.

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Workflow e gestione degli OdL

La suddivisione del workflow in fasi operative consente di monitorare in modo

preciso e puntuale lo stato di avanzamento dei lavori e il tempo impiegato per

completare ciascuna fase operativa.

L’obiettivo è quello di riuscire a tracciare l’intero processo manutentivo, aiutando

il Plant Manager a isolare tutti quei tempi che non sono dovuti al tempo operativo

del manutentore (wrench time), identificare eventuali colli di bottiglia o inefficienze

riscontrate lungo il percorso e imputarle ad una fase specifica del workflow.

Un esempio di workflow:

Un nuovo OdL viene creato in fase Apertura. Il ticket viene valutato dall’ufficio tecnico

che provvederà ad assegnare direttamente la lavorazione al manutentore interno o al

fornitore esterno nel caso in cui il servizio sia previsto da contratto.

Già da questa fase è necessario il controllo dei parametri di gestione dei costi:

business unit, centro di costo, budget e codice articolo.

Se necessario, il ticket viene posto in fase di Ingegneria Specifica Tecnica, per

un’analisi tecnica e amministrativa.

Ultimata l’analisi, l’OdL potrà evolversi negli altri stati previsti fino ad essere inoltrato

all’ufficio acquisti per l’emissione dell’ordine.

Prima dell’inoltro all’ufficio acquisti potrebbe rendersi necessaria una valutazione

della direzione nel caso in cui si tratti di un Piano di miglioramento o di un Nuovo

progetto.

Terminata la parte amministrativa e schedulata la data dell’intervento, il ticket viene

assegnato al fornitore o al manutentore interno.

Il responsabile prende in carico l’OdL notifcando il passaggio di fase in Esecuzione.

Durante questa fase vengono evidenziati i tempi attivi di manutenzione (wrench time)

e gli eventuali tempi dedicati al cordinamento delle attività in campo.

Ultimata la fase operativa, il ticket viene portato in fase di Chiusura Tecnica.

Il supervisor controlla l’esecuzione della lavorazione e archivia l’OdL come

Completato.

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2. Asset Management

Tutti i beni aziendali (asset produttivi + asset strutturali) sono stati meticolosammente

censiti su mainsim tramite un’anagrafica tecnica organizzata in modo gerarchico.

Per ciascuno di essi il sistema crea una scheda dell’asset, al cui interno sono disponibili - in

pochissimi clic - tutte le informazioni e i documenti relativi al bene in questione: a partire

dalle sue caratteristiche tecniche, fino ai piani di manutenzione e la cronologia degli

interventi.

Gli asset censiti sono stati etichettati con un QR-Code, in modo tale che all’operatore

che rileva un’anomalia o un guasto basti scansionare il codice con il proprio telefono

per richiamare le informazioni sull’asset.

Le performance degli impianti possono essere analizzate tramite dashboard

specifiche che ne monitorano l’andamento in tempo rale, oppure attraverso una

reportistica avanzata, la quale offre un maggior livello di dettaglio fotografando le

performance del macchinario in relazione ai guasti che si sono presentati sui singoli

componenti e ulteriori parametri come i costi sostenuti, gli effetti generati sul

processo e sulla sicurezza, piuttosto che i tempi di ripristino, quelli di produzione o di

perdita di produzione.

Nell’immagine a fianco: un esempio di QR-Code applicato ad un

sensore di pressione presso il sito di Concorezzo

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Analisi dei guasti

L’analisi dei guasti rappresenta un elemento essenziale nella gestione degli impianti e

nella comprensione del guasto.

L’analisi delle cause radice o cause profonde (Root Cause Analysis) consente di definire in

modo accurato il perimetro di ciascun componente interessato da un guasto.

Per ciascuna anomalia, è possibile dunque analizzare:

• le cause che hanno portato al verificarsi del problema

• gli effetti che ha generato sul processo

• le soluzioni che sono state adottate

La definizione metodica di questi tre aspetti consente di ampliare l’albero dei guasti,

analizzandone la frequenza e valutandone la criticità con l’obiettivo di individuare quali

sono le azioni opportune per migliorare le prestazioni degli impianti e quindi della

produzione.

I risultati di questa analisi sono infine consultabili nel loro insieme e nel dettaglio tramite

una reportistica dedicata.

Fermo impianto Vs Fermo produzione:

Oltre alle classiche metriche che sono proprie dell’ingegneria della manutenzione, come

il Mean Time Between Failure (MTBF) o il Mean Time To Restore (MTTR), attributi

essenziali in termini di analisi produttiva e manutentiva sono il fermo macchina e il fermo

produzione.

Entrambi questi elementi, centrali nel monitoraggio delle performance degli impianti, sono

tracciati con mainsim, insieme all’impatto che il guasto può generare sulla sicurezza

alimentare, dei lavoratori o sull’ambiente.

Fermo macchina: non si verifica un fermo nella produzione poiché l’impianto o un suo

componente su cui si è verificato il guasto viene prontamente sostituito o viene applicata

una soluzione tampone.

Fermo produzione: il guasto provoca un fermo nella produzione.

L’obiettivo di questa differenziazione è quello di quantificare, tramite i KPI sopra descritti,

l’incidenza dei fermi macchina e produzione sulla capacità produttiva annuale di ogni

macchina.

Nell’immagine sopra: particolare dei campi all’interno dell’ordine

di lavoro, relativi al fermo macchina e fermo produzione

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3. Cost Control

Il terzo obiettivo di questa implementazione si concentra sul controllo dei

costi e l’integrazione con SAP, con l’intento di abbattere i tempi di gestione e di

rendicontazione attraverso l’imputazione automatica dei costi associati alle diverse

attività manutentive.

Gli aspetti più interessanti che gravitano intorno a questo obiettivo sono l’integrazione con

SAP, l’integrazione con l’ERP aziendale e il monitoraggio dei centri di costo attraverso report

custom.

L’integrazione con SAP

L’integrazione permette di trasmettere i dati da un gestionale all’altro in modo automatico.

monitorando così le spese suddivise per centro di costo, per tipologia di processo, vendor,

responsabile dell’intervento e categoria dell’ordine di lavoro (correttiva, preventiva,

pianificata, etc.)

L’integrazione è composta da due parti:

- Sincronizzazione delle anagrafiche

- Inoltro delle richieste di acquisto (da qui in poi RdA) direttamente in SAP

In questo modo vengono attribuiti i corretti parametri amministrativi ad ogni Ordine di

Lavoro fin dalla fase di inserimento della richiesta per poi gestirli, attraverso varie fasi di

autorizzazione, fino all’inoltro della RdA all’ufficio acquisti, che provvederà all’emissione

degli ordini di acquisto (OdA) ai fornitori.

“L’integrazione con SAP è stata molto easy e oggi

davvero con pochi click, riusciamo a passare dalla

consuntivazione o preventivazione all’emissione

dell’ordine di acquisto.”

Stefano Bianchetti, operations & Supply Chain Manager @ Aromata Group

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Il monitoraggio dei centri di costo

I costi associati agli Ordini di Acquisto sono monitorati attraverso una reportistica custom

con il dettaglio di tutte le spese suddivise per centro di costo, tipologia di processo, vendor,

manutentore o la categoria dell’ordine di lavoro (correttiva, migliorativa, etc.)

“Ad oggi siamo in grado, rispetto al passato, di monitorare

in maniera puntuale e precisa i costi all’interno del

nostro bilancio, con specifico riferimento al tracciamento

della business unit del centro di costo, informazioni per

noi rilevanti per misurare performance e obiettivi a cui

tendiamo per migliorare il nostro business.”

Anna Sangiovanni, Finance Manager @ Aromata Group

“Per quanto riguarda gli aspetti di supply chain

management diventa molto più semplice monitorare

i costi, trasmettere e tracciare ogni singolo rapporto

e tradurre molto velocemente i costi all’interno del

nostro ERP, comunicarli al fornitore e averli pronti per la

rendicontazione finanziaria.”

Stefano Bianchetti, Operations & Supply Chain Manager @ Aromata Group

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4. Compliance normativa

In materia di sicurezza e di compliance normativa il CMMS può dare un contributo

importante nell’identificazione dei rischi in base all’asset e alla tipologia di lavoro.

Permessi di lavoro

Al fine di gestire le attività manutentive nelle aree di lavoro interne all’azienda, in conformità

a tutte le prescrizioni in materia di rischi (rischi specifici) e sicurezza, è possibile compilare

direttamente da sistema il Permesso di lavoro. Tale strumento descrive, informa e prescrive

quanto necessario implementare nelle aree di lavoro/intervento.

I permessi di lavoro sono associati all’asset e inseriti all’interno dell’ordine di lavoro attraverso

campi dinamici in cui sono riportate tutte le informazioni sulla base dei rischi.

Ciò consente al supervisor o al responsabile di risparmiare tempo nell’individuazione dei rischi

annessi a ciascuna attività e velocizzare il passaggio delle informazioni relative al rispetto delle

misure che è necessario osservare di volta in volta.

“I recenti audit che abbiamo ricevuto ci hanno

dimostrato quanto sia i valutatori dell’ATS che delle

ASL e degli organismi volontari di certificazione

abbiano apprezzato questo nuovo sistema, la cui

implementazione ci ha fornito un aiuto sostanziale e

formale veramente molto importante.”

Francesca Rondinella, Responsabile Controllo Qualità @ Aromata Group

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Pensieri finali

Implementare il CMMS con mainsimWay

Un CMMS e uno strumento versatile, che necessita di essere adattato al contesto

aziendale in cui verrà introdotto per ripondere alle necessita peculiari del settore e agli

obiettivi che sono stati stabiliti in fase di implementazione.

È una fase delicata, dalla quale dipenderà in buona parte il successo e i modi in cui lo

strumento verrà utilizzato negli anni a venire.

Matteo Chioccioli, il project manager di mainsim che ha seguito l’implementazione per

Aromata, spiega cosi il successo del lavoro svolto:

“ A monte di tutto ci sono due fattori che non dovrebbero mai

mancare e che hanno svolto un ruolo decisivo nel permetterci di

costurire e consegnare una struttura complessa in tempi rapidi:

un mandato aziendale forte che ha consentito di assegnare una

risorsa interna al progetto e l’identificazione di questa figura

chiave con potere decisionale e una visione chiara degli obiettivi da

raggiungere.”

L’implementazione si è svolta seguendo le linee guida tracciate da mainsimWay, il metodo

di implementazione ingegnerizzato da mainsim e portato avanti dai nostri project manager:

Identificazione del key user, il responsabile del progetto

Definizione degli obiettivi

Definizione dei KPI e delle metriche che è opportuno monitorare

Implementazione di un progetto pilota per testare il sistema in modo veloce

all’interno di un perimetro limitato, prima di estenderlo al resto dell’azienda.

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