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Interviste

Gabriele Scalise: il coraggio di ricominciare da zero, in handbike.

Il suo corpo, negli anni, ha messo a dura prova la sua mente, questo lo ha forgiato nel carattere. Non si è mai dato per vinto, tutt’altro! Un bel giorno, Gabriele ha deciso che la sua mente avrebbe messo a dura prova il corpo! Ha invertito i ruoli, ha iniziato a fare sport di endurance, riuscendo a superare i limiti che la malattia impone al tuo fisico.

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Ascolta l’ intervista a Gabriele Scalise, un handbiker di Obiettivo 3. Lasciati coinvolgere anche te da questo episodio, ti basta far partire l’audio. Scegli la tua app preferita, clicca sul pulsante corrispondente e poi fortissimo sul tasto iscriviti!



Gabriele Scalise con la sua HandBike.

Gabriele Scalise nasce il 23 Marzo 1981 a San Donà di Piave. E’ affetto da tetraparesi spastica da ipossia perinatale, una malattia che danneggiandogli il sistema nervoso ha compromesso la sua capacità di utilizzare normalmente gli arti inferiori e il braccio destro. Da giovane frequenta un istituto tecnico commerciale, ha la passione delle lingue e il sogno di viaggiare per conoscere persone e posti nuovi. Per Gabriele lo sport oltre che una passione è parte della terapia, in particolare la palestra e il nuoto, tramite i quali riesce a migliorare il suo coordinamento motorio e a contenere così i sintomi della malattia.

Gabriele con Alex Zanardi a Padova, sono i momenti prima della sua tappa che ha percorso alla staffetta di Obiettivo Tricolore

Il sogno olimpionico nasce in Gabriele da quando nel 2016 assiste alle Paralimpiadi di Rio, evento che lo porta a voler cimentarsi in una nuova sfida, fatta di fatica e allenamento per superare i suoi limiti. Nel 2018 entra a fare parte di Obiettivo3 e si avvia all’handbike, una disciplina nuova ma che oggi lo porta a pedalare verso il sogno a cinque cerchi.

Descrizione presa dal Sito Ufficiale di Obiettivo3
Gabriele durante uno dei suoi allenamenti.
La handbike è un mezzo molto particolare, nel ciclismo tradizionale utilizziamo i muscoli delle gambe per muovere bici e ciclista, cioè i più grandi che abbiamo, con la handbike vengono usati i muscoli più piccoli e meno potenti del corpo, quelli delle braccia, muscoli non idonei a sorreggere neanche il peso di un uomo, ma gli handbiker con allenamenti mirati e con mezzi appositamente progettati, riescono a compiere gli stessi percorsi che percorrono i ciclisti, tutto questo presuppone una straordinaria forza di volontà e una gran preparazione.

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Di Luigi Vergari

A Ruota Libera è il primo podcast dedicato al ciclismo pedalato e sensoriale. Fatto da un ciclista amatore e rivolto ai ciclisti amatori.
La passione per questo splendido sport mi spinge prima di tutto a pedalare e poi a ricercare sempre le novità e scoprire le innovazioni che girano attorno al mondo del ciclismo.

Rimani in scia A Ruota Libera!!

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