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Specchio alla natura

Diceva William Shakespeare nell’Amleto: scopo del teatro – e dell’arte in generale – è quello di “tenere lo specchio davanti alla Natura”.

Arte e natura umana. Rappresentazione artistica e realtà del mondo. Qual è il confine? Questi due mondi possono coesistere? Contaminarsi ed aiutarsi l’un l’altro? Posso essere me stesso in scena, veramente me stesso? Andare in scena davanti a un pubblico è un mestiere? E che tipo di mestiere? La musica, la poesia, la letteratura, la pittura, la scultura… cosa sono? A che servono?

Enrico Petronio

photo: Mirta Lispi

Ho cominciato a studiare da attore al Richmond Drama College di Londra. Poi alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano, allora diretta da Giorgio Strehler. Successivamente mi sono diplomato in regia con Luca Ronconi. Ho lavorato in teatro come assistente alla regia, sia in Italia che all’estero, nell’opera lirica. Ho lavorato per Ronconi, per Cesare Lievi, per Laura Pasetti. Quegli anni di lavoro in teatro mi hanno insegnato diverse cose importanti: in primo luogo che il teatro (il teatro e basta) tutto sommato non mi interessava; ma, soprattutto, che dentro al materiale artistico (parole, musica, scene, luci, vestiti…) ci sono i tanti e tanti mondi dell’essere umano, i suoi sogni, le sue angosce, i suoi desideri, il suo amore e il suo odio. L’ essere umano è una cosa favolosa, potenzialmente favolosa.

Ho insegnato teatro ai ragazzi nelle scuole per tanti anni. Ho tentato di insegnare come hanno insegnato a me: non per esibirmi, ma per capire chi sono, chi sono gli altri, cos’è il mondo e cosa potrebbe essere. Ho cercato veramente di insegnare ai giovani a non vergognarsi, e al tempo stesso che se dobbiamo vivere tutti assieme su questo pianeta è necessario assumersi responsabilità e doveri e non solo gridare sempre “Io… io… io…!” Oggi si parla moltissimo di diritti, e pochissimo di doveri.

Il mio lavoro su Shakespeare in parte è questo: tento di dire al mondo di non aver paura della Bellezza. La Bellezza è una gran consolazione, visti gli orrori del mondo. L’ arte non serve a nulla, e per questo è fondamentale.  E’ consolatoria, riposante, dolce.

Mi piace passeggiare, per parchi o per la città; mangiare la pizza, leggere, cucinare. Mi picciono i gialli di Agatha Christie, film come Lo squalo o Alien. Non sono un gran viaggiatore (amo il treno!), sono poco mondano, sono poco tecnologico. Credo di essere una persona molto semplice, a volte troppo. Sono elementare, schematico, perfino un po’ infantile.

EP

 

ABOUT

Ancora qualcosa a proposito di me.

Forse l’organo di senso che più di tutti ho utilizzato nella vita è la vista. Io capisco le cose vedendole, guardandole. I miei genitori mi hanno sempre abituato alla Bellezza. Giotto è un bambino commovente e saggio allo stesso tempo, Picasso è la perfezione. L’arte, la pittura, la moda, le forme, i colori… mi affascinano, m’incantano. Resto immobilizzato davanti alla Bellezza. Mi fa anche un po’ paura. La bellezza mi strega e mi attira.

Per questo sono quasi ossessionato dalle immagini. Raccontare per immagini. L’immagine per me deve avere l’armonia tenera e severa della matematica, la potenza oscura dell’inconscio. I simboli sono importantissimi. La figura è mitologia. L’anima è sempre uguale a sé stessa, soprattutto quando si trasforma in mille altre cose. L’universo è una tela da dipingere.

Così, su questo sito, le grandi parole dei grandi artisti della poesia, della letteratura e del teatro, diventano immagini pop che vogliono coglierne l’essenza profonda, eterna. Il genio è pop.

 

 

BLOG

Monsters

When it comes to “bad guys” with Shakespeare we could start by saying something that tells us a little about these days and age. Forget about the good guys and the bad guys. Forget about Good and Evil. The movies and the many TV series that crowd new channels such as Prime, Netflix or Infinity, …

Guerra

William Shakespeare è stato il drammaturgo della guerra. Se i classici greci hanno, attraverso la guerra, rappresentato le misteriose ed ancestrali pulsioni che scorrono come un incandescente magma fra l’umano e il divino, e se i contemporanei hanno raccontato la guerra e le tante storie di guerra con linguaggio luminoso e nudo, per quello che …

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